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Werner Berger, membro del Consiglio degli atleti, si prepara a scalare l’Everest

All’età di cinquant’anni, all’inizio degli anni novanta, Werner Berger decise di fare qualcosa di completamente diverso da ciò che aveva fatto fino ad allora: voleva scalare una montagna, ma non una qualsiasi: il Monte Everest, il più alto del mondo.

Werner racconta che all’inizio la sua famiglia non lo prese sul serio. Due anni dopo, però, uno dei suoi figli gli propose di fare un trekking al Campo Base dell’Everest. Werner accettò, portò a termine l’escursione e fu lì che tutto ebbe inizio. Da allora, più di 30 anni fa, Werner non solo ha raggiunto la vetta dell’Everest, ma ha anche scalato le Sette Vette, le cime più alte dei sette continenti.

Non gli è bastato questo, ma ha anche completato il trekking della Piramide Carstensz in Nuova Guinea, la montagna più alta del mondo su un’isola, completando quello che si conosce come il Messner 7. In questo modo, Werner si è guadagnato il record come la persona più anziana ad aver scalato le Sette Vette nel libro Guinness dei primati. Nel novembre 2013, all’età di 77 anni, Werner ha completato tutti i trekking nell’arco di 12 mesi.

Puntando sempre in alto

A 86 anni, Werner è ora pronto a tornare dove tutto è cominciato, raggiungendo il Campo Base dell’Everest per la sesta volta e per la prima volta dal 2016. In questo viaggio, Werner guiderà una squadra di 15 persone. Nei suoi viaggi precedenti ha guidato gruppi più numerosi, ma una cosa è rimasta invariata: ha mantenuto un record perfetto nel portare il suo gruppo al Campo Base.

“Gli atleti hanno il tasso di abbandono più alto perché si esauriscono cercando di superare i propri limiti. Il tasso di abbandono normale è del 24-44%. Arrivare al Campo Base è tutta una questione di preparazione pre-salita, di procedure di acclimatazione e di assicurarsi che le persone rallentino e respirino correttamente. Non ci si limita a fare passo, passo, passo, passo. Si fa passo, respiro, passo”.

Per questo trekking, Werner e il suo team impiegheranno 10 giorni per raggiungere il Campo Base e altri tre per tornare. “La differenza di tempo è dovuta all’acclimatamento durante la discesa”, spiega Werner. La loro altitudine di partenza a Lukla, in Nepal, è di 2.860 metri, e cammineranno fino al Campo Base, che si trova a 5.364 metri. Porteranno i loro zaini (che pesano circa 25 kg) e non useranno ossigeno. Werner ha dichiarato di aver usato l’ossigeno sull’Everest, quando ha raggiunto la vetta, ma di non averlo usato prima di aver raggiunto i 6.000 m.

Nel corso del viaggio, perderanno due giorni per acclimatarsi. In pratica, passeranno il tempo a salire, ad adattarsi alla nuova altitudine e poi a tornare a dormire più in basso.

“È questo ciò che permette al corpo di adattarsi”, ha detto Werner.

Prima del trekking, Werner bilancia il suo regime di allenamento in modo da poterlo portare a termine con successo. L’anno scorso ha subito una doppia sostituzione del ginocchio, quindi il suo allenamento attuale è diverso da quello degli anni passati: deve cercare di non forzarlo troppo e al tempo stesso impegnarsi per essere pronto per l’escursione a 5363 m.

Tuttavia, i possibili punti di dolore dell’allenamento non sono nulla in confronto alla sensazione che non vede l’ora di provare nel suo prossimo viaggio.

“La gioia assoluta di aiutare le persone che sono con me a vivere un’esperienza surreale. Posso solo descriverlo così”, dichiara.

“È proprio questo che mi ha conquistato: trovarmi in questo magnifico silenzio in cui non siamo abituati a stare e, di conseguenza, sentirmi parte di tutto e apprezzare ogni cosa, che sia una nuvola, il sole o una goccia di pioggia, anche se non piove di solito nei trekking primaverili”.

Oltre a questo, si somma il sentimento che ha avuto l’opportunità di provare più volte, ovvero “semplicemente tornare in quell’ambiente, perché è così facile sentirsi connessi a tutto e ammirare lo splendore e la grandezza di questo pianeta”.

Il potere di Partner.Co

Naturalmente, Werner, affema che gli integratori Partner.Co sono una parte importante del suo regime di benessere sia durante l’allenamento che durante il trekking.

“All’inizio sostenevo di non avere bisogno di integratori perché mangio bene. Il mio amico un giorno mi rispose: ‘Evidentemente non ne sai molto di alimentazione'”. Werner ammette di aver notato dei cambiamenti sorprendenti.

“Ho potuto apprezzare la maggiore energia, la vitalità e la resistenza che ottenevo grazie agli integratori”.

Werner ha aggiunto di essere convinto che gli integratori che assumeva contribuissero ad alleviare l’emicrania di cui soffriva. Dopo tutte le esperienze positive, Werner ha capito che non avrebbe mai più rinunciato ai prodotti Partner.Co.

“Ho avuto esperienze molto positive nel corso degli anni [con gli integratori Partner.Co], perché dovrei cambiare?”

Ma ha un prodotto preferito per allenarsi?

“In una parola: tutti”.

“Non ho un prodotto preferito perché, in base alla mia esperienza, credo che abbia funzionato proprio perchè assumevo tutto ciò che era disponibile. Funzionano insieme. Non possiamo sopravvivere solo con gli antiossidanti, non possiamo sopravvivere solo con le vitamine, non possiamo sopravvivere solo con i minerali. Abbiamo bisogno di tutti, quindi li prendo tutti, ed è questo che fa la differenza”.

Siamo grati a Werner per aver trovato una vera e propria partnership con noi e con i nostri prodotti e per portarli con sé in questo viaggio straordinario che sta per intraprendere. Non perderti le novità che racconteremo sul viaggio di Werner dopo il suo ritorno, oltre a contenuti esclusivi scattati da Werner stesso dalla cima del mondo!